Forse è così che si diventa uomini by Giorgia Lepore

autore:Giorgia Lepore [Lepore, Giorgia]
La lingua: eng
Format: epub
editore: e-o
pubblicato: 2025-03-27T15:16:10+00:00

DI CAPRI ESPIATORI, DI ANGELI E STATUE DI SALE

1° aprile. Ottavo giorno.

Luna in Leone, in quadratura a Urano e Venere in Toro:

l’orgoglio diventa arroganza;

forti tensioni che portano a eventi imprevisti e incontrollabili.

Mattina. Uffici della procura di Bari.

Finalmente si chiarisce il quadro. La ragazzina, come si chiama…».

«Florica».

«Ecco, sì, ha detto alla psicologa che aveva visto altre volte il prete, alla grotta, come la chiama lei, e che questo le diceva cose strane, a sfondo sessuale».

«Ma ha parlato di molestie esplicite?».

«No, questo no. Ma è molto turbata e quindi è possibile. Ha confermato anche di avere visto il greco, quello che somiglia alla pittura, come lo chiama lei».

«Quindi il greco avrebbe visto scene di questo tipo, e per reazione avrebbe ucciso don Ferdinando Marsella».

«Esatto».

«Dottor Anteri mi perdoni, ma questa ricostruzione mi lascia abbastanza perplesso».

La conversazione in procura tra Marinetti e Anteri fece passare a Gerri tutto il buonumore con cui si era alzato quella mattina. Stava in rigoroso silenzio, anche perché la presenza del pm Anteri gli faceva talmente girare le palle che già era assai stare là dentro. Si limitava a fare mentalmente il tifo per Marinetti, che se la stava cavando bene.

«Dottor Marinetti, cosa vuole che le dica… Il questore è d’accordo, ci sono le impronte, il Roubis è stato beccato sul luogo del delitto, è abbastanza alto e forte da poter commettere un atto simile… Certo, restano dettagli abbastanza inspiegabili come il fatto che abbia infierito sul cadavere, ma potrebbe averlo fatto per la rabbia, una sorta di “punizione” per quanto commesso dalla vittima… del resto stiamo parlando di un soggetto in cui ci sono sfumature di esaltazione religiosa. La ragazza ha affermato di averlo visto “parlare” con il Cristo nell’abside».

«Un movente un po’ debole, mi permetta».

Anteri fece spallucce, sbuffò leggermente e si girò a guardare fuori. Nuvole pesanti promettevano pioggia. Avrebbe voluto che ci fosse Sara, che però non era di turno, e così gli toccava sorbirsi invece la presenza malefica e tossica dell’ispettore Esposito. Non immaginava certo che Sara era di turno eccome, ma aveva preferito sfilarsi. Troppo stress, soprattutto dopo che la notte precedente, in un sonno agitato accanto al pm, che pure si era impegnato poco prima in una performance considerevole, si era sognata l’ispettore. Già erano difficili da gestire gli affollamenti notturni, figuriamoci quelli diurni.

Santeramo e Anteri erano d’accordo: esistevano opportunità e movente, c’erano le impronte, il ritorno sul luogo del delitto, la testimonianza di Florica che lo aveva visto quel giorno, e la presenza della bicicletta vista da Stella e Giampiero. Ma c’era soprattutto il fatto che il greco era uno strano, uno senz’arte né parte, e appioppargli un omicidio era facile. La soluzione ideale per un caso che rischiava di diventare pesante, soprattutto dopo che era stata resa nota l’identità della vittima. Bisognava chiudere, e chiudere in fretta.

«…abbiamo tutti gli occhi puntati addosso, stampa, Curia, opinione pubblica, perché le notizie cominciano a trapelare, e già non sarà facile divulgare una storia in cui un prete viene ucciso in quel modo dopo aver molestato una ragazzina.

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